Recensione del romanzo di Louise O’Neill, acclamato dalla critica come manifesto del neofemminismo. Qual è il confine tra finzione e realtà?
Titolo: Solo per Sempre Tua
Titolo originale: Only Ever Yours
Traduttrice: Anna Carbone
Editore: Il Castoro
Collana: Hot Spot
Pagine: 365
Prezzo: 16,50
Trama:
Sono sempre state amiche, freida e isabel. Ora
hanno sedici anni, frequentano l'ultimo anno della scuola e sono in attesa
della cerimonia dove sperano di essere scelte come compagne da uomini ricchi e
potenti. L'alternativa è diventare concubine, o non essere scelte affatto e
andare incontro a un destino terribile. Come tutte le altre ragazze, freida e
isabel sono state prodotte in laboratorio e allevate con l'unico scopo di
diventare perfette: la cura del corpo deve essere la sola ragione di vita, il
loro carattere deve essere socievole e disponibile. Ora che il momento sta per
arrivare la pressione è fortissima, isabel mette a rischio la sua sfolgorante
bellezza perché non vuole più sottostare alle regole di questo mondo
spietato... Poi finalmente i ragazzi arrivano, per scegliere le loro compagne,
freida sa che deve combattere per il suo futuro, anche se per questo deve
tradire la sua migliore amica, anche se significa innamorarsi quando è vietato,
anche se sa che le conseguenze possono essere irreparabili... La storia di
freida e isabel (senza maiuscole perché non possono essere delle vere persone)
è ambientata in una società futura, dalle regole ferree e sconvolgenti. Eppure,
leggendo di questo futuro immaginario, freida e isabel sono più vicine a noi di
quanto possa sembrare.
Recensione:
“Sono una brava ragazza, sono attraente, sono sempre piacevole”
Presentato al pubblico come
uno young-adult, il lavoro di Louise O’Neill è in realtà distante da tutti i
libri nel suo genere: ambientato in una società distopica dove le donne vengono
create in laboratorio ed allevate, belle e disponibili, solo ad uso dei figli
maschi, Solo per Sempre Tua è un
romanzo disturbante, a tratti spaventoso, che dà molto da pensare.
La storia di freida e isabel
(senza maiuscole perché non possono esser considerate persone in quella
società), cresciute insieme, amiche da anni, si snoda sulle vicende del loro
ultimo anno di corso nella scuola in cui sono state allevate e nella quale,
infine, dovranno esser scelte per diventare mogli degli Eredi di quella
generazione o, in alternativa, concubine.
Premetto che è difficile
parlare di un libro che ti ha lasciato così tanto dentro, o meglio, così tanto vuoto dentro, perché è proprio questo
l’intento del lavoro di Louise O’Neill: svuotare la donna di ogni
consapevolezza di emancipazione, avvicinandola a queste bambole e facendole
capire che, in fondo, la concezione del corpo femminile nella società odierna
non è poi tanto diversa da quella agghiacciante, esasperata, che ci propone.
“Le ragazze grasse devono esser fatte fuori” ripetono gli altoparlanti a
ragazze e bambine in questa scuola. Alle donne non viene insegnato né a
leggere, né a scrivere: d’altronde a cosa servirebbe? Metterebbe loro in testa
idee, idee pericolose che non dovrebbero avere.
Quest’ossessione per la bellezza,
che nel loro mondo è equivalente al potere, per il peso, per le apparenze, è
una presenza martellante all’interno del romanzo: non a caso la O’Neill, ora
dichiarata femminista, ha lavorato per un periodo come style-assistant a New
York da Elle, nota rivista di moda.
La violenza diffusa nel libro, ma mai apertamente dichiarata, fa star male,
prende il peggio della misoginia e del sessismo e li distilla, li cristallizza.
La scrittura di Louise
O’Neill è graffiante, penetrante, tanto che ogni donna che legge questo libro
può riconoscere certi meccanismi femminili di cui tutte, almeno una volta, sono
rimaste vittime: il branco, l’esclusione dal gruppo, la paura di non essere
all’altezza, di non essere abbastanza bella, abbastanza carina, abbastanza compiacente.
Il libro parte lento,
descrittivo, fino a precipitare in un epilogo schiacciante, una conclusione che
nessuno si aspetterebbe da uno young-adult, forte quanto un pugno allo stomaco.
Solo per Sempre Tua funziona perché, nonostante le ambientazioni
estreme, tipiche del genere, niente di tutto ciò che viene narrato sembra
veramente impossibile.
Quanto, noi donne, siamo
distanti dalla distopica idea che ci propone la scrittrice?
Quante volte abbiamo
invidiato una nostra amica, ci siamo guardate allo specchio, odiando il nostro
corpo, ci siamo sentite inutili e brutte soltanto perché un uomo non ci ha
scelte?
La O’Neill analizza con una
lucidità straordinaria il modo in cui le donne si scagliano l’una contro
l’altra, mosse da una società che le mette in continua competizione.
Questo romanzo è la
dimostrazione che la letteratura young-adult non è fatta solamente di triangoli
amorosi, di relazioni sentimentali esasperate, che dietro al romanticismo
nascondono l’abuso, ma anche di scritture taglienti, ritmiche, agghiaccianti e,
in questo caso, davvero feroci.

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